Antonio De Bonis
Novus Ordo Seclorum

…nasce da capo un grande ciclo di secoli…al nascente fanciullo - per cui scompar dal mondo la stirpe di ferro e risorge quella dell’oro…Virgilio, Egogla IV …ci sono due modi per conquistare e sottomettere una nazione ed il suo popolo: uno è con la spada, l’altro è controllando il suo debito…John Adams, presidente degli Stati Uniti… È morto Zbigniew Brzezinski consulente del Center for Strategic and International Studies e già National Security Advisor per il presidente Jimmy Carter nel periodo del suo mandato presidenziale dal 1977 al 1981. Di uomini di questa caratura e livello si dice sempre di tutto ed il suo contrario. Io, a causa dei miei studi attuali, lo associo ad un altro colosso del secolo passato e non solo di quello, come vedremo a breve, Henry Kissinger. Per chi avesse voglia di esercitarsi nell’arte di osservare il potere reale nei suoi tratti fisiognomici consiglio la visione di questo passaggio al Nobel Peace Prize Forum Oslo. Associo questi due strateghi alle mie ricerche sull’affaire Moro perché nella ricerca dei motivi che avrebbero portato al tragico epilogo terreno dello statista pugliese mi sono trovato a dover evidenziare l’astio, dichiarato anche con una spesso evocata minaccia di morte, sicuramente di natura politica, nei suoi confronti risalente al 1974 da parte di Kissinger nella sua veste di segretario di stato, nonché consigliere per la sicurezza nazionale fino al 1975, e consigliere del presidente repubblicano Richard Nixon (e poi del suo successore Gerald Ford fino al 20 gennaio 1977). Zbigniew Brzezinski è entrato nella storia a cavallo di due secoli per vari motivi che ognuno, volendo, potrà ricercare. Tuttavia deve essere messo nella corretta luce il fatto che all’epoca del sequestro di Aldo Moro e della strage di via Fani, due episodi che non possono essere considerati solamente quale unicum storico, il consigliere per la sicurezza nazionale in carica non era Kissinger ma proprio il Nostro. Ad ogni modo il mio interesse in questo scritto si concentra sul punto di vista geopolitico di Brzezinski, la sua visione, e soprattutto quella più recente, sui fatti del mondo esplicata chiaramente in uno scritto pubblicato sul sito The American Interest nel quale parla di Nuovo Allineamento Globale in politica internazionale riconoscendo, e non è cosa da trascurare per le implicazioni che ne conseguono, la perdita del ruolo di potenza egemone degli Stati Uniti. Gli aspetti più interessanti per noi, oggigiorno, riflettendo sull’attuale politica estera statunitense, attengono a tre considerazioni essenziali:
a decidere del futuro nuovo allineamento mondiale non possono essere chiamati che gli USA, la Russia e la Cina;
la colpa dell’attuale situazione esplosiva mondiale è sostanzialmente dovuta a secoli di politiche coloniali degli europei, per cui i popoli oppressi si ribellano essendo pieni di odio per il passato;
l’Europa potrà tutt’al più rientrare nella sfera d’influenza della Russia del dopo Putin. Il tutto con l’amara considerazione che i prossimi venti anni saranno sicuramente anni difficili e pericolosi.
Quindi, per grandi linee, miei cari francesi, britannici e tedeschi, mettetevi l’anima in pace: il fulcro del mondo resterà Israele, mentre l'Italietta continuerà a sopravvivere nel suo mondo di mezzo (pare ci sia inopinabilmente congeniale). Io non andrei oltre in quanto i personaggi citati hanno una tale portata che meritano ben più adeguati commenti; ma una cosa è chiara: la sveglia all’Europa condita di richiesta di soldi per la NATO, la politica americana nei confronti della Russia, i rapporti con la Cina, l’apertura all’Iran e i miliardi di armi ai sauditi sono elementi assolutamente congrui alla visione del Nostro. In sostanza: se quanto auspicato non si concretizza salta tutto e fa boom!