Antonio De Bonis
L'utile idiota: mafie e terrorismi
Una delle principali tecniche d’intelligence, quella maggiormente pagante in termini di resa e relativa al rapporto costi/benefici, è quella del ricorso all’impiego e sfruttamento dell’Utile Idiota.
L’Utile Idiota può essere una persona oppure un’organizzazione, un partito politico, un movimento culturale o di opinione, un giornale o anche una teoria.
L’importanza dell’Utile Idiota risiede nella possibilità di sfruttarne l’abbrivo emotivo per il fine che ci si ripropone.
In teoria l’Utile Idiota è tale quando non si rende conto di agire per conto di altri, e, nel nostro caso, ovvero quello delle mafie e dei terrorismi, è rappresentato dai rispettivi eserciti che vengono tenuti all’oscuro di quanto i capi concordano con chi ne consente l’ascesa, la leadership e nel caso estremo la salvezza, magari a patto di qualche anno di carcere.
Le mafie e i terrorismi, ciascuno con le dovute specificità, rappresentano, dal momento che la storia si fa moderna con la rivoluzione francese e americana, altrettanti Utili Idioti da poter sfruttare al momento opportuno per ottenere un risultato voluto.
Ma chi è che ha sfruttato in passato e certamente sfrutta ancora oggi mafie e terrorismi ai propri scopi? Potrei rispondere lo stato profondo ma sarebbe ancora una categoria generica e non sempre rispondente alla realtà dei fatti, in quanto lo stato profondo fa comunque riferimento ad apparati interni alla struttura statale, anche se agiscono per fini non in tutto collimanti con l’interesse nazionale divenendo apparati deviati.
A sfruttare le potenzialità delle mafie e dei terrorismi quali Utili Idioti sono stati sempre, ieri come oggi, centri di potere informali che in alcuni casi hanno agito tangenzialmente rispetto agli apparati dello Stato.
La storia italiana, dalla sua costituzione unitaria ad oggi è costellata da episodi che hanno messo in forte risalto il ruolo di mafie e terrorismi usati alternativamente quali strutture operative per realizzare stragi o traffici illeciti per poi fungere anche da parafulmine sul quale scaricare le responsabilità penali sotto la minaccia e il ricatto della forza soverchiante dello Stato.
Questi argomenti sono a noi molto cari in quanto rappresentano a nostro parere il giusto viatico per la comprensione della storia patria nel suo divenire e soprattutto nei suoi effetti sulla comunità. Quest’analisi, mai fine a se stessa, ha l’ambizione di sollecitare un lavaggio dei panni in Arno al fine di emendare le responsabilità di ciascuno di noi per costruire un futuro partendo da un’epifania condivisa.
Questo è quanto anche il master in Criminologia, in collaborazione con l’Università telematica Niccolò Cusano si propone di ottenere.
